Marco Boato - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||
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Trento, 15 marzo 2007 Negli ultimi giorni è emersa con forza di fronte all’opinione pubblica trentina la questione del ruolo del difensore civico nell’ambito dei rapporti tra cittadini e la pubblica amministrazione. Il problema era già emerso pubblicamente venerdì 9 marzo 2007 in occasione della inaugurazione dell’anno giudiziario della giustizia amministrativa, apertosi con l’ottima relazione del nuovo presidente del TRGA di Trento, dott. Francesco Mariuzzo. Nel dibattito apertosi dopo la relazione di apertura, era intervenuta, tra gli altri, anche il difensore civico Donata Borgonovo Re, che aveva posto, con grande garbo e rispetto, la criticità della norma che sarà esaminata tra pochi giorni dal Consiglio provinciale, rivolgendosi anche esplicitamente all’attenzione del presidente Lorenzo Dellai, anch’egli presente. Mi ha stupito già in quella circostanza, pur nell’ambito di un intervento molto positivo e dialogico in termini generali, la completa chiusura da parte del presidente Dellai nei confronti del ripensamento richiesto dal difensore civico. Tanto più che il presidente Dellai poteva legittimamente esprimere la contrarietà della Giunta, che è il potere esecutivo, ma non poteva sostituirsi all’autonoma determinazione del Consiglio provinciale, che è il potere legislativo. Poiché, comunque, la questione sollevata è fondata, sia nei rapporti con la Provincia che nei rapporti con i Comuni, senza farne una guerra di religione, è altamente auspicabile che un emendamento consiliare ripristini pienamente il ruolo del difensore civico, che è uno strumento di mediazione istituzionale messo a servizio dei cittadini, anche per deflazionare, quando ciò è possibile, il ricorso più gravoso e oneroso alla giustizia amministrativa. Non oso neppure immaginare che questa vicenda nasca dalle polemiche di qualche mese fa, che hanno investito il difensore civico per dichiarazioni sicuramente troppo forzate e generiche, quanto meno sul piano delle espressioni linguistiche usate. Guai se una polemica politica portasse a ridurre e comprimere un ruolo istituzionale, che non è patrimonio di una singola persona, ma di un istituto posto a servizio dei cittadini e della comunità. Marco Boato
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MARCO BOATO |
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